Camminare nella Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF dei Ghirardi
La Riserva dei Ghirardi è un'area naturale di media montagna, costituita da piccole valli dai fianchi erti, attraversata da una rete di percorsi forestali.
NON È UN GIARDINO PUBBLICO! I sentieri sono piste da trattore o tracce di cammino, per percorrerli occorre un minimo di equipaggiamento e di preparazione escursionistica.
- Non sono presenti fontane e sorgenti, portarsi scorta d'acqua
- I percorsi richiedono scarponi, calzettoni e pantaloni lunghi - attenzione alle zecche!
I punti di ingresso
- Il parcheggio del Centro Visite di Predelle, raggiungibile da Borgo Val di Taro dalla strada per Bardi-Porcigatone. Per la ricerca sul navigatore, utilizzate il nome completo: Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF dei Ghirardi. Omettere "Oasi WWF" può indirizzare ad un altro segnaposto Google che manda fuoristrada.
- Il piazzale della Chiesa di Porcigatone, raggiungibile da Borgo Val di Taro dalla strada per Bardi - Porcigatone
- La sbarra di ingresso della Costa dei Rossi, raggiungibile da Borgo Val di Taro dalla strada per Bedonia - Bertorella
- L'agriturismo Ca Cigolara, raggiungibile da Borgo Val di Taro dalla strada per Bedonia, svoltando per Strela - Ronco Desiderio
ATTENZIONE! I navigatori e le app forniscono indicazioni a volte errate: controllate le indicazioni dei cartelli stradali per non trovarvi su strade sbagliate (informazioni telefoniche 349 7736093)
Norme di comportamento
All'interno della Riserva si prega seguire strettamente le seguenti norme, dal cui rispetto dipende nei prossimi anni la possibilità di continuare a godere della presenza degli animali selvatici e la possibilità di fotografarli:
- NON ABBANDONARE I SENTIERI! Prestate attenzione ai segnavia; non entrate in recinti se non esplicitamente indicati dai segnavia colorati, presenza di animali al pascolo e cani da guardiania.
- Cani al seguito da tenere SEMPRE al guinzaglio
- Divieto di pic-nic (soste per pranzo al sacco possibili solo lungo i sentieri - non entrare nei prati, sono coltivazioni!)
- Divieto di uscire dai sentieri per fotografare o avvicinare gli animali
Per info 3497736093 oasighirardi@wwf.it
I percorsi
La Riserva dei Ghirardi è visitabile liberamente a piedi utilizzando i seguenti percorsi
Sentiero natura
Lunghezza 800 m
Percorso pedonale attrezzato con gradinate e corrimano nei punti ripidi. Aperto solo la domenica in concomitanza col Centro Visite.
Il percorso permette di incontrare gli ambienti e molte delle specie della flora spontanea dell'Appennino Settentrionale in un breve sentiero che richiede circa venti minuti di cammino. Prati/pascoli, siepi, cespuglieti, calanchi, bosco di cerro, piantagione di pini neri e roverelle secolari sono tutti alla portata di una passeggiata piacevole. All'inizio del percorso c'è il Giardino dei voli e dei profumi, 60 m lineari di aiuole di piante aromatiche e ricche di nettare che attirano da marzo a ottobre numerose specie di api selvatiche, bombi, farfalle, falene, sirfidi e coleotteri pronubi. Al termine del percorso si trovano alcuni dei dieci stagni artificiali creati per la riproduzione del tritone crestato italiano, e utilizzata anche da altre specie di anfibi, rettili, coleotteri ed emitteri acquatici e libellule.
Sentiero viola Attraverso boschi di castagno e querce
Lunghezza 3,2km
Percorso su traccia pedonale, a tratti ripido e scivoloso. Necessarie calzature da trekking, consigliati bastoncini da nordic walking
Il percorso inizia al parcheggio del Centro Visite, da cui si torna (a piedi) sulla strada di accesso asfaltata verso nord per trenta metri, e si imbocca una stradina forestale sulla sinistra, con cartello di descrizione del sentiero. Dopo circa 200 m su pista forestale, si svolta a sinistra nel bosco, per seguire una traccia pedonale in ripida discesa attraverso il vecchio castagneto. I numerosi esemplari vetusti, anche se morti, sono indispensabili a centinaia di insetti, funghi, licheni, uccelli e mammiferi che vi trovano cibo e rifugio.
Superato facendo molta attenzione un piccolo canale, si prosegue nel castagneto per uscire in uno stretto calanco, e poi di nuovo nel bosco, ora di cerro, fino al Canale delle Cavanne, superato il quale si entra nel bosco omonimo, una bella fustaia di cerro, ricca di specie arboree e arbustive come carpino bianco, rovere, acero alpino, melo fiorentino, nespolo selvatico, ciavardello, biancospino.
Oltrepassato il torrente Rizzone, si segue una vecchia carraia tra due filari di grandi querce in mezzo a grandi prati, per raggiunge un'area di calanchi cespugliati, in primavera ricca di fioriture di orchidee selvatiche. Dopo una ripida discesa si ritrova il torrente Rizzone e si chiude dopo poco l'anello.
Da li si segue a ritroso il percorso che riporta al parcheggio del Centro Visite.
Pendenza max 62%
Pendenza media 11%
Quota minima 565m
Quota massima 675m
Sentiero rosso - Sotto le grandi querce secolari
Lunghezza: 3,56 km
Percorso totalmente su piste forestali, facile.
Il percorso ad anello parte dalla strada dei Ghirardi poco prima di Ca' Segalè e segue la strada carraia tra vasti prati e filari di querce secolari per poi percorrere i calanchi, scendendo al ponte sul Remolà. Da lì il sentiero sale ripido a Case Ghirardi tra cerri e castagni. Superate case Ghirardi scende lungo il crinale di Frontù, verso la piccola piana alluvionale di Pian della Riva, incontrando numerose roverelle monumentali. Attraversato il torrente Remolà, il percorso risale passando vicino a Cà Segalè, dentro un bosco di cerro con alberi vetusti.
Pendenza max: 23%
Pendenza media: 10%
Quota minima: 530m
Quota massima: 647m
Sentiero Giallo - Sulla sponda del torrente Remolà
Lunghezza: 2,09 km
Percorso su traccia pedonale, a tratti ripido e scivoloso. Necessarie calzature da trekking, consigliati bastoncini da nordic walking
Il percorso lineare parte presso la sbarra di ingresso della Riserva e i prati di San Giovanni e Cassô, presso il cartello di descrizione del percorso da cui si discende la collina ammantata di cerri, per poi costeggiare il torrente Remolà attraversando la boscaglia di salici. Dopo il guado sul torrente si esce sul prato di Pian della Riva per poi raggiungere in pochi metri la parte terminale del Canal Guasto, costeggiandolo attraverso la base di una frana (attenzione ai segni gialli sugli alberi perché non esiste traccia di sentiero sul terreno in continuo movimento). Una salita tra i calanchi con gradini in pietra e legno porta in una luminosa cerreta che si attraversa a mezza costa fino ad una ripida salita tra carpini bianchi, querce e tigli che porta a Case Ghirardi. Il rientro alla sbarra avviene percorrendo il sentiero rosso o la strada carraia.
Pendenza max: 28%
Pendenza media: 12%
Quota minima: 504m
Quota massima: 629m
Sentiero blu - Nella forra del torrente Remolà
Lunghezza 3,42 km
Percorso con lunghi tratti su traccia pedonale, in parte ripido e scivoloso. Necessarie calzature da trekking, consigliati bastoncini da nordic walking
Dopo l'avvio presso il ponte, il sentiero attraversa il torrente Remolà (=Rio dei Mulini) e inizia a salire a sinistra, sul versante del Ronco Larone, in un vecchio castagneto riconquistato da cerri, ornielli, aceri opali e altre specie arboree e arbustive.
In cima alla salita il sentiero percorre un bosco di nuova formazione su terreni che fino agli anni '80 del secolo scorso erano prati aperti. Una casella diroccata testimonia l'abbandono dei luoghi montani nel secondo dopoguerra.
Arrivati alla strada di cresta, si scende verso, e poi si superano, le Case Ghirardi, in mezzo a prati divisi da filari di roverelle monumentali, e poi in un lembo di bosco antico con esemplari ultrasecolari di cerri e roverelle.
Raggiungiamo nuovamente il torrente Remolà e lo costeggiamo verso monte, in un bosco ripariale con salici, pioppi e ontani.
Alla nostra destra, al piede del versante, crescono carpini bianchi e rari esemplari di faggio, ben al di sotto delle normali quote di distribuzione.
Pendenza max 60%
Pendenza media 12%
Quota minima 525m
Quota massima 688m
Sentiero bianco - Tra pineta, cerreta e campagna
Lunghezza: 1,79 km
Percorso in parte su traccia pedonale, a tratti ripido e scivoloso. Necessarie calzature da trekking, consigliati bastoncini da nordic walking
Il percorso prende avvio poche decine di metri dopo la sbarra di ingresso della Costa dei Rossi, scendendo sulla destra in una estesa pineta artificiale di pino nero d'Austria, fino al guado sul torrente Rizzone. Sulla riva opposta la pista sale tra carpini bianchi, per svoltare sulla sinistra intorno ad una piccola e suggestiva pozza forestale. Il percorso prosegue sul terrazzo fluviale in un bellissimo bosco ad alto fusto di cerro e carpino bianco, fino al termine della pista. Facendo attenzione, seguendo i segni bianchi, il percorso sale a destra tra gli alberi su una traccia appena accennata, per qualche centinaio di metri per raggiungere un'altra pista forestale, sempre in salita, fino a costeggiare un bel lembo di castagneto con alberi veterani. Il percorso termina a Case Rizzone, dove, volendo continuare la camminata (senza indicazioni - utilizzare mappa!) una strada di campagna conduce tra prati e campi di lavanda verso il crinale di Monticelli, da cui si può raggiungere, verso nord, il Centro Visite. In alternativa il rientro prevede, una volta usciti dal bosco con i castagni, di attraversare il prato a destra imboccando la stradina in discesa nel bosco, con i cartelli di confine riserva, fino a chiudere l'anello presso la pozza forestale incontrata all'andata, e rientrando attraverso la pianta sul percorso iniziale.
Pendenza max: 46%
Pendenza media: 15%
Quota minima: 519m
Quota massima: 645m
Sentiero arancione - Tra calanchi, torrenti e villaggi in pietra
Lunghezza: 5,43Km
Percorso in gran parte su traccia pedonale, a tratti ripido e scivoloso. Necessarie calzature da trekking, consigliati bastoncini da nordic walking.
Il percorso ad anello inizia davanti all'agricampeggio Cà Cigolara, sulla carrareccia che prosegue la strada di accesso al luogo. Attraversato il villaggio omonimo ormai diruto, poco oltre il percorso abbandona il viottolo per entrare su una traccia attraverso i prati: prestare estrema attenzione ai segni arancioni. Il sentiero svolta bruscamente a destra ed entra nel bosco tra due prati, scendendo sempre al coperto degli alberi fino ad un affaccio sui calanchi per poi proseguire nel fitto dei cespugli fino al fondo della vallata. Il percorso costeggia il torrente Remolà verso nord, fino alla confluenza col Canal Guasto, proseguendo lungo questo sino ad incontrare il Rio dei Morti. Il sentiero lascia il fondovalle e si inerpica lungo un calanco, arrivando al recinto intorno a case Sottane, che si supera su uno scalandrino di legno. Attraversato il villaggio in corso di restauro, si esce dal recinto su un secondo calandrino e si imbocca la strada asfaltata, lasciandola dopo pochi metri per il sentiero in piano sulla sinistra. Il percorso continua più o meno alla stessa quota fino ad attraversare nuovamente il Rio dei Morti, questa volta in prossimità della sorgente. Il sentiero diventa più stretto, e dopo un piccolo corso d'acqua sale costeggiando una linea elettrica (attenzione! qui termina l'area protetta, e benché non ci debba essere attività venatoria a meno di 50 m dai due lati della strada, siate prudenti in stagione di caccia), fino alla strada Costa - Pianazzi, che si segue verso sinistra, fino ad un'ampia curva, dove ci si immette in una stradina laterale sulla sinistra che riporta a Ca' Cigolara.
Pendenza max: 32,8%
Pendenza media: 10%
Quota minima: 514m
Quota massima: 736m
Percorso Porcigatone - Case Ghirardi - A volo d'uccello sulla valle del Canal Guasto
Lunghezza: 1,84Km
Percorso totalmente su pista forestale, facile.
Il percorso lineare parte davanti alla chiesa di Porcigatone e segue la strada asfaltata fino a case Paganini, dove inizia la pista forestale che porta a Case Ghirardi, in quasi completa discesa, tra boschi e prati, con alcuni affacci mozzafiato, verso nord-ovest, sulla valle del Canal Guasto e la collina del Poggio di Porcigatone.
Pendenza max: -24,4%
Pendenza media: -10,6%
Quota minima: 629m
Quota massima: 741m
Percorso Sbarra di Costa dei Rossi - Case Ghirardi - Una passeggiata facile nel cuore della Riserva
Lunghezza: 2,68Km
Percorso totalmente su strada bianca, facile.
Questo percorso lineare su strada carrozzabile inghiaiata chiusa al traffico (tranne residenti ed ospiti agriturismo) è il modo migliore (se non l'unico) di visitare la Riserva quando non si è dotati di un minimo di equipaggiamento e preparazione escursionistica, essendo nella prima parte praticamente in piano e, fino al ponte, di modesta pendenza anche per il ritorno in salita.
Dopo la sbarra di ingresso la strada percorre il crinale semipianeggiante della collina compresa tra il torrente Remolà e il torrente Rizzone, tra grandi prati e lembi di bosco, per poi scendere al torrente Remolà (= Rio dei Mulini) che si attraversa su ponte di pietra, ed infine sale sotto grandi querce secolari fino a Case Ghirardi, suggestivo villaggio di case in pietra riadattate come case vacanza.
Pendenza max: 37,7%
Pendenza media: 7,7%
Quota minima: 556m
Quota massima: 629m
Posto orribile eravamo tre gruppi che dopo aver fatto il percorso viola ci siamo detti ma non si vergognano a pubblicizzare un posto simile? Castagni secchi,bosco immagine dell'incuria totale.Mai più.
RispondiEliminaNon sono una persona del parco, ma mi pare che il commento sia di qualcuno che proprio non ha capito niente di quello che è andato a visitare. Si tratta di una oasi, non un parco, la natura e gli animali si sviluppano in modo naturale. Non è un giardino botanico.
EliminaIo vengo da Brescia in Lombardia, ci sono stato alemno una decina di volte su questi percorsi del Wwf....sono meravigliosi!!!!!! Una pace che fa bene al cuore, sentieri medio impegnativi che portano in luoghi di una bellezza straordinaria! Trovo inappropriate le parole del signore che trova orribili questi percorsi.
EliminaNon siamo in un giardino botanico qui e la Natura regna sovrana.
AVANTI TUTTA CON IL WWF!!!!!!!!!!!!!!
Bravi bravi e ancora bravi!
Roberto da Brescia < www.contengospazio.com
Molte persone ritengono che un'Oasi WWF o una qualunque altra area protetta siano giardini pubblici creati per la ricreazione delle persone. Niente di più sbagliato: sono aree destinate alla conservazione della biodiversità. I "castagni secchi" sono preziosi habitat per funghi lignicoli, licheni, pipistrelli, uccelli che nidificano in cavità, e soprattutto insetti, molti dei quali preziosi impollinatori per l'agricoltura.
RispondiEliminaGuido Sardella, coordinatore oasi WWF dei Ghirardi
Per favore qualcuno sa indicarmi se c'è un sentiero accessibile con passeggino/sedia a rotelle? Grazie a chi potrà rispondere!
RispondiEliminaSalve, con passeggino a ruote grandi è accessibile la strada di servizio dalla sbarra di Costa dei Rossi a Case Ghirardi, che peraltro è il percorso migliore per vedere gli animali selvatici (negli orari giusti a seconda della stagione). Purtroppo per le sedie a rotelle di accessibile c’è solo il giardino degli impollinatori presso il centro visite ( circa 60 m).
EliminaGuido Sardella, coordinatore della Riserva dei Ghirardi
salve, ci sono dei capanni di osservazione per gli animali?
RispondiEliminaÈ presente al Centro Visite un capanno per la fotografia dei passeriformi, accessibile su prenotazione. I dettagli in home page
EliminaC’è possibilità di fotografare fauna e flora?
RispondiEliminaSe si cosa?
Grazie
Salve, faccia riferimento alle pagine dedicate a fauna, flora e funghi per sapere quali specie sono presenti. Detto questo, essendo un'area di accesso libero al pubblico, in ambiente di media montagna e forestale, ne consegue che la fotografia di animali, specie uccelli, non è facile. Per la flora c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Elimina