1) L'Oasi dei Ghirardi è aperta solo la domenica?
No, l'Oasi è aperta tutti i giorni e visitabile liberamente e gratuitamente sui percorsi segnati. Solo la domenica è aperto il Centro Visite, che è un punto informazioni, la sede della maggior parte delle attività in calendario e del breve sentiero natura botanico.
2) Il cancello è chiuso, come faccio ad entrare?
Il cancello è solo per l'accesso al Centro Visite, ed è aperto negli orari di visita dello stesso. All'Oasi si accede dai sentieri segnati, ad esempio il viola nei pressi del Centro Visite, che parte dal parcheggio ma all'esterno del cancello. Vedere la pagina dei sentieri per i dettagli.
2) È possibile entrare con i cani?
Solo se tenuti rigorosamente al guinzaglio, come da regolamento, in modo da non disturbare la fauna e gli altri visitatori e tutelare il cane da incontri pericolosi (serpenti, scorpioni, insetti velenosi).
3) È possibile fare il pic-nic nei prati?
No, i prati sono colture agricole in proprietà privata. Vi ricordiamo che l'Oasi non è un giardino pubblico, ma un'area tutelata per la fauna e la flora. I visitatori sono pregati di entrare con il dovuto rispetto. Tavoli da pic-nic sono disponibili la domenica presso il Centro Visite.
4) Perché nei sentieri c'è l'erba alta?
I sentieri dell'Oasi sono percorsi segnati per permettere la visita dell'area e l'avvistamento di fauna e flora, con una manutenzione minima per non disturbare inutilmente gli animali. Non sono destinati al fitness, richiedono attrezzatura adeguata, come scarponcini o scarpe da trekking, calzettoni, pantaloni lunghi e continua attenzione ai segni colorati per non perdere la traccia..
5) I lupi, i cinghiali, le vipere, ... sono pericolosi?
No, non sono animali aggressivi e ammesso che riusciate a vederli, quasi sicuramente saranno già in fuga. È comunque necessario essere sempre consapevoli di dove ci si trova, perché in natura non mancano situazioni potenzialmente pericolose; nel caso delle vipere evitate di frugare nel sottobosco con le mani, visto che comunque funghi e frutti del sottobosco nell'Oasi sono protetti e non si possono raccogliere.
6) Allora posso essere tranquillo che non ci sono animali pericolosi nell'Oasi?
Nell'Oasi, come in qualunque altro luogo, ci sono animali pericolosi e in certi casi potenzialmente mortali: zecche (malattia di Lyme), calabroni, vespe e api (shock anafilattico da puntura). Per questo evitate di passeggiare o andare in escursione in sandali o infradito, ma proteggete i piedi e la gambe con scarponi, calzettoni e pantaloni lunghi.
7) È possibile visitare l'Oasi in bicicletta?
In mountain bike ed e-bike è possibile visitare l'Oasi con le stesse modalità della visita a piedi: solo sui percorsi segnati e la strada centrale. Si ricorda che l'area è un santuario per la protezione della natura e non una palestra: non fate rumore, non correte (NO downhill!) e ricordatevi di non infastidire chi è in visita per osservare la natura. In ogni caso i percorsi escursionistici sono pensati per il visitatore a piedi e possono essere difficili/impraticabili per la bicicletta (gradini, tronchi sul sentiero, pendenze elevate): se volete utilizzarli, fatelo con estrema attenzione.
8) Quali sono i momenti migliori per visitare l'Oasi?
L'Oasi è situata a bassa quota (tra 500 e 700 m slm) ed esposta a sud. I mesi migliori per la visita sono da marzo a metà luglio e ottobre/novembre. In inverno, anche se gli spunti naturalistici sono ridotti, l'Oasi è visitabile e facilmente percorribile, a parte in caso di nevicate eccezionali. Evitate i mesi tardo estivi (da metà luglio a metà settembre), le temperature sono elevate e la fauna, se non ha lasciato il territorio, diventa notturna ed è quasi impossibile avvistarla. Se comunque volete effettuare la visita in questo periodo, consigliamo di farlo di prima mattina (entro le 11) e verso il tramonto, e di avere sempre con sé abbondante scorta d'acqua. Nelle immediate vicinanze dell'Oasi (alta Val Taro) ci sono molte zone a quote superiori che pur non essendo aree protette sono attrezzate per la visita, con sentieri segnati e in alcuni casi Chalet/rifugi dove mangiare e pernottare: M. Molinatico, Lago Buono, M. Pelpi, boschi di Albareto/Passo dei 2 Santi, M. Gottero, M. Zatta, M. Penna, monti Maggiorasca/Bue/Nero, M. Ragola. In piena estate offrono temperature decisamente gradevoli e importanti spunti naturalistici e paesaggistici.
9) È possibile mangiare all'Oasi presso il Centro Visite?
No, non sono presenti strutture di ristoro. Nelle vicinanze dell'Oasi sono invece presenti numerosi ristoranti, trattorie, pizzerie. Fate riferimento all'Ufficio Turistico di Borgotaro per le informazioni inerenti (0525 96796).
10) Sono un fotografo naturalista, "come funziona" l'Oasi per i fotografi?
L'Oasi dei Ghirardi è in ambiente basso montano, con prati e boschi. Non è una laguna/palude attrezzata con nascondigli per la fotografia di uccelli acquatici. Per cui fotografare animali/uccelli è molto difficile. Si consiglia di essere dotati di lunghi teleobiettivi, abbigliamento mimetico, effettuare la visita al mattino presto o tardo pomeriggio, nei mesi primaverili per gli uccelli rapaci e nei mesi invernali per gli ungulati. I fotografi sono soggetti alle stesse norme dei comuni visitatori, per cui NON possono abbandonare i sentieri segnati in nessun caso.
Presso il Centro Visite, nei giorni feriali (lunedì-sabato, da ottobre a marzo) su prenotazione e a pagamento, sono disponibili alcuni capanni fotografici per la fotografia di passeriformi presso abbeverate. Al momento i capanni fotografici sono in corso di restauro dopo il periodo di inutilizzo durante la pandemia, avremo cura di pubblicare la riapertura appena possibile.
Per i fotografi di fiori/insetti/funghi e dettagli naturali invece l'Oasi offre infiniti soggetti, in ogni momento dell'anno; anche per loro vale il divieto di abbandonare i sentieri segnati, e naturalmente non è permesso alterare il soggetto o il suo contorno per effettuare la foto (strappare l'erba intorno ad un fiore, prelevare il soggetto per metterlo in altra situazione, tagliare fiori per metterli davanti a sfondi differenti, mettere anfibi/rettili e pesci in acqua-terrari portatili anche per il solo tempo della foto). In particolare, a salvaguardia delle popolazioni di anfibi, chiunque si avvicini a stagni/pozze/ruscelli per fotografare anfibi deve preventivamente disinfettare mani e suole di stivali/scarponi, ripetendo l'operazione per ogni corpo d'acqua visitato.
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