Sono intervenuti la Dott.ssa Mia Canestrini e il dott. Luigi Molinari del Wolf Apennine Center, centro di eccellenza di studio del lupo del Parco Nazionale dell'Appennino Toscoemiliano, con due interessanti presentazioni suIla biologia e stato di conservazione del Lupo, e sul problema della ibridazione con il cane, che minaccia la purezza genentica della specie e potrebbe comportare alterazioni nel comportamento dello stesso.
Il dott. Luca Frazzi del Corpo Forestale dello Stato ha illustrato il ruolo del Corpo Forestale nella lotta contro il bracconaggio, con un interessante approfondimento sullo svolgimento delle indagini che hanno portato all’incriminazione di alcuni bracconieri rei dell’abbattimento di un lupo, caso balzato agli onori della cronaca qualche tempo fa.
Il Dott. Stefano Raimondi dell’Ufficio aree protette e biodiversità Legambiente ha portato l’esperienza del progetto Life Wolfnet, un progetto LIfe che ha coinvolto varie amministrazioni e parchi del nord, centro e sud d’Italia proponendo nuovi modelli di conservazione e gestione del lupo in Italia, capaci di coinvolgere e esaltare il ruolo degli allevatori come primi responsabili della tutela della specie.
La dott.ssa Maria Luisa Zanni dell’Assessorato Agricoltura Regione Emilia-Romagna, già protagonista di un animato incontro con il mondo agricolo e venatorio in un incontro a Borgotaro martedì scorso, ha presentato una dissertazione sui danni da canidi confrontati con quelli prodotti da altri animali selvatici e nuove misure regionali a tutela delle attività antropiche contro la predazione da lupo e da cani vaganti.
A chiusura della giornata, alle ore 21.30 al Centro Visite WWF della Riserva Naturale dei Ghirardi a Case Pradelle di Porcigatone, col dott. Mario Andreani collaboratore dell’Ente Parchi Emilia Occidentale si è svolta una serata dedicata alla teoria e pratica del Wolf-howling, in cui il ricercatore ha dato dimostrazione di fronte ad un folto pubblico della tecnica con cui si stimola la risposta degli eventuali branchi di lupi presenti attraverso richiami preregistrati o simulati vocalmente dall’operatore.
Il dott. Andreani ha avvertito in anticipo che il periodo primaverile non è ideale per questo tipo di ricerca, ma il paesaggio dell’Oasi illuminato dalla Luna, con la colonna sonora dei richiami di allocchi e succiacapre, non ha mancato di affascinare gli intervenuti compensando per il mancato brivido dell’ululato del lupo.
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