I Ghirardi giorno dopo giorno / The Ghirardi day after day

La Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF dei Ghirardi occupa seicento ettari di prati, boschi e torrenti
nell'alta Val Taro, sull'Appennino parmense.
È la casa di innumerevoli specie di animali, piante e funghi; ospita habitat rarissimi e un paesaggio incantevole.
E muta continuamente col passare delle stagioni.

Gli eventi della Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF dei Ghirardi

Nel calendario qui sotto trovate tutti gli eventi in programma nel territorio della Riserva aperti al pubblico, sia quelli organizzati dal WWF Parma o dai parchi del Ducato, sia quelli organizzati da terzi che ci sono stati comunicati.

Potete cliccare su ogni evento per leggerne il programma. La maggior parte degli eventi sono su prenotazione, in caso di annullamento per maltempo o altre cause, i partecipanti verranno prontamente avvisati. Per gli eventi a libera partecipazione, si consiglia di controllare questa pagina prima dello svolgimento, per eventuali comunicazioni dell'ultimo minuto.





giovedì 26 marzo 2009

Primi arrivi / First arrivals

Sono entrato nell'Oasi da Monticelli, ma prima di varcarne i confini ho fatto una breve deviazione verso la pineta di monte Rizzone. Percorrendo il viottolo tra i campi, sospeso tra la conca di Borgotaro a sinistra e l'alta valle a destra, con il Penna innevato di fresco, ascoltavo il canto di tottaville, pettirossi e del primo luì piccolo. Dai prati al mio passare si levavano le tordele, e anche un gheppio, che si è sollevato svogliato dal suo albero e con pochi battiti è andato a posarsi poco più lontano.
Solitaria, la mia prima rondine dell'anno mi è arrivata incontro, proseguendo verso nord. Poco dopo, un uccello simile, ma più grande e con il volo robusto, mi è venuto incontro, diretto nella stessa direzione. Con mia grande sorpresa, quando l'ho inquadrato, ho visto la gola e il ventre bianchi di un rondone maggiore, la prima osservazione per l'Oasi. L'ho seguito con il binocolo dirigersi verso il Santa Donna, e poi sparire nel cielo azzurro. Erano le 10.30.
La pineta era scura e silenziosa. Mi sono accucciato sotto un pino ed ho iniziato il pishing: pochi istanti e sono apparse cinciemore, cincibigie, cinciarelle e cinciallegre. Almeno tre fiorrancini cantavano da opposte direzioni, e anche pettirossi, la prima capinera di quest'anno, un rampichino e un fringuello.
Ho lasciato la pineta tornando sui miei passi, arrivando al confine dell'Oasi a Costa Rizzone, e percorrendo il confine sud fino al Rizzone. Mi sono nascosto sotto un pino caduto e ho ripetuto il pishing: mi aspettavo altre cincie, ma con stupore e divertimento ho visto una grande sagoma planare vicinissima a me e tuffarsi in un cespuglio. Ancora qualche bisbiglio, ed un bellissimo maschio di astore si è posato ad un metro da me, per poi volare via appena mi ha riconosciuto come umano.
In due salti ho passato il torrente, su cui pattinava un singolo gerride, e mi sono incamminato tra i tronchi abbattuti dei pini, faticando a raggiungere il bordo esterno della pineta. Ho udito ancora per un attimo l'astore, oltre a picchio verde, picchio rosso maggiore, pettirosso, picchio muratore ed una poiana.
Il mezzodì ed il primo pomeriggio sono passati lenti, assonnati dall'imprevisto caldo; solo una tottavilla ed un pettirosso rompevano ogni tanto il silenzio con il loro canto.
Alle 15.30 mi sono incamminato fuori dall'Oasi, verso Costa dei Rossi. Alla sbarra c'era un gruppo di una decina di regoli in caccia tra gli aghi dei ginepri, poi, al limitare tra il bosco e i prati della Costa, alcuni tordi bottacci. Silenziosi, 4 maschi di zigoli neri se ne stavano vicini su una siepe.
Sull'altro versante, nello stesso prato dove li ho visti la volta scorsa, tre caprioli pascolavano placidamente al sole.


Dente di Cane Erythronium dens-canis Dogthoot violet

I went to the Reserve from Monticelli, but before reaching the borders I took a short detour to the pine plantation of Monte Rizzone. Along the path across the fields, suspended between the basin of Borgotaro at the left and the upper Taro valley to the right, with the Mt.Penna covered by fresh snow, I listened to the song of one skylark, a few woodlarks, robins and the first chiffchaff. When I was passing by, from the meadows mistel trush rose, and a kestrel too, which indolently left its tree with a few wing beats and went to rest a little farther.
Lonely, my first swallow of the year fled above me, continuing toward north. Shortly afterwards, a bird of similar shape, but larger and with a robust flight, came to me, directed in the same direction. To my surprise I saw the white belly and throat of an alpine swift, the first record for the Reserve. I followed it with the binoculars flying towards the Santa Donna pass, and then disappear into the blue sky. It was 10.30 AM.
The pine plantation was dark and silent. I sat below a pine, began pishing for few seconds and appeared coal tits, marsh tits, blue tits and great tit. At least three firecrests were singing from opposite directions, and also robins, the first blackcap of the year, a short toed treecreeper and a chaffinch.
I left the pinewood coming back on my steps, reaching the Reserve boundary at Costa Rizzone, and then walked along the south border down to the Rizzone Creek. I hid under a fallen pine, and I repeated the pishing: I expected some tit, but to my amazement and fun I saw a great shape gliding close to me and into a bush. A few more whispers, and a beautiful male goshawk landed one metre from me, and then fly away as soon as I was recognized as a human.
In two jumps I passed the river, on which a single water strider was skating, and I walked among the trunks of fallen pine trees, struggling to reach the outer edge of the pinewood. I heard for a moment the goshawk, as well as the green woodpecker, great spotted woodpecker, robin, nuthatch and a buzzard.
The midday and early afternoon went slow, made sleepy by the unexpected warmth. Only a robin and a woodlark occasionally broke the silence with their songs.
At 3.30 PM I walked out the Reserve towards Costa dei Rossi. At the gate there was a group of ten goldcrests hunting across the spiky needles of junipers; much far, at the edge between the woodland and the meadows of the Costa dei Rossi, there were some song thrushes. Totally silent, four male cirl buntings were perching together on a hedge.
On the facing hill beyond the Rizzone, in the same meadow where I saw them last time, three deer were grazing placidly in the sun.

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